A breve distanza dai brani precedenti, Sentimenti Inquinati e Maledetti Fantasmi, il giovanissimo artista napoletano torna con un terzo tassello di quello che sarà un EP figlio di sonorità oltreoceano, sognanti e indie-rock, viste con la prospettiva di un ragazzo della Gen Z innamorato di Foster The People e Peter Bjorn and John.
Manifesto di un modo di essere ben chiaro e definito, accompagnati da suoni degli anni novanta e chitarre dreamy. Tramite il testo, che è un dialogo con la sua ragazza, IGI vuole far comprendere il suo modo di vedere le cose, con l’intento di non far sentire solo chi ha una sensibilità spiccata. Che porta a pensare sempre di essere sbagliato, quando non è affatto così.
IGI è dolcezza, grinta e disagio, in un mix lontano dagli angoli più affollati della generazione musicale contemporanea.